La Clinica Pediatrica e la Diabetologia dell’AOU Maggiore della Carità organizzano un evento sul tema del

PASSAGGIO DEI RAGAZZI CON DIABETE DAI SERVIZI PEDIATRICI AI CENTRI DI DIABETOLOGIA DELL’ADULTO

Sabato 24 maggio
Aula multimediale Università A. Avogadro, Via Perrone – Novara

PREMESSA:
Il passaggio per ogni adolescente o giovane adulto della gestione dal pediatra al medico dell’adulto rappresenta un evento importante; nel corso di diabete, come di altra patologia cronica, diviene un evento essenziale. Il passaggio è necessario come riconoscimento dell’avvenuta capacità di autogestione e di autonomia dalla famiglia; inoltre un soggetto in un contesto di pari, per età oltre che per patologia, esprime meglio le proprie potenzialità di curarsi, mutuando ed esprimendo comportamenti conformi all’interesse del gruppo; per contro in ambiente di soggetti di età pediatrica è meno motivato all’autogestione, ravvisando nel gruppo individui più dipendenti. Un nostro precedente studio riportava anche un significativo miglioramento dell’HbA1c, a dimostrazione di una nuovo tentativo di autocontrollo contestuale al passaggio.

CRITICITA’:
Indubbiamente il distacco dai medici od altre figure di rilievo nella gestione passata della malattia, come le infermiere, lo psicologo, la dietista ecc. che sono state di riferimento positivo per parecchi anni, suscita una sensazione di incertezza o preoccupazione, o persino senso di abbandono. Inoltre il “passaggio”, poiché rappresenta un distacco dall’ambito pediatrico verso quello adulto, riposiziona in un ruolo marginale anche le figure dei genitori, e pertanto potrebbe da essi essere temuto o negato.

DIVERSITA’ METODOLOGICHE DEI DUE SERVIZI, PEDIATRICO E DELL’ADULTO:
si pongono inevitabili confronti e giudizi, sia sulle persone che sulle strutture, tra pediatria e centro di adulti. È poi comune esperienza che durante il “passaggio” alcuni ragazzi trascurino i controlli o la frequenza al servizio di cura: con ciò un peggioramento dell’equilibrio metabolico e la comparsa di prime complicanze.

È quindi comprensibile un ruolo dell’Associazione di pazienti e famiglie, che potrebbe coordinare le iniziative di comune interesse, o facilitare l’accesso alle strutture di cura. Poiché è evidente un problema di organizzazione del passaggio, l’insieme dei pazienti potrebbe attraverso l’Associazione essere essa stessa strumento propositivo per ottimizzare il passaggio, ed interlocutore alla parte politica preposta in sanità. Anche problematiche di carenze di personale medico e paramendico, spesso segnalate come criticità del passaggio, possono essere meglio affrontate se poste in evidenza dall’Associazione di pazienti, piuttosto che non dal personale strutturato.

L’ascolto di esperienze di altri centri con comprovata esperienza e buon successo in questo passaggio possono risultare essenziali per programmare il nostro “percorso”; così pure il definire un protocollo di intesa in Novara, può costituire il punto di partenza per un progetto regionale sulla materia. Per vicinanza e similitudine di strutture sono invitati il Dr. Riccardo Lera e Dott.sa Egle Ansaldi di Alessandria, a parlare della loro esperienza.

Novara, 20/03/2014

Francesco Cadario

Programma

ore 8:30: apertura convegno, accoglienza partecipanti

ore 9:00: relazione introduttiva

ore 9:30 – 10:40: “criticità e proposte per un passaggio efficace, i punti di vista del pediatra, del diabetologo dell’adulto, dei pazienti, della AGD Novara”
20′ per ogni presentazione, Cadario, Allochis-Ponziani, Pazienti, AGD

ore 10:40 – 11:30: Lera ed Ansaldi: l’esperienza di Alessandria

ore 11:30 – 12:40: “quel che posso fare per migliorare il passaggio”
20′ per ogni presentazione, Cadario, Allochis-Ponziani, pazienti, AGD

ore 12:40 – 13:00: chiusura del convegno.

24 maggio – Novara, Università A. Avogadro – “Passaggio dei ragazzi con diabete dai Servizi Pediatrici ai Centri di Diabetologia dell’adulto”